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AL GIS 2019 L’ALLARME SULLA FORMAZIONE. DAL COL (ANNA): “SERVE UNA DISCIPLINA SERIA, NON SI DIVENTA GRUISTI IN 22 ORE”

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AL GIS 2019 L'ALLARME SULLA FORMAZIONE. DAL COL (ANNA): "SERVE UNA DISCIPLINA SERIA, NON SI DIVENTA GRUISTI IN 22 ORE" - Sollevare -  - Associazioni Autogru Fiere Formazione

Anche Daniela Dal Col, presidente di ANNA (l’Associazione nazionale dei noleggiatori di autogrù), invitata al tavolo dei relatori nel corso della conferenza stampa del GIS 2019 – ieri, a Milano, nello spazio congressi dell’Hotel Westin Palace di piazza della Repubblica – ha portato la voce critica di chi noleggia un servizio altamente specializzato con flotte di autogrù per movimentazioni pesanti e complesse, piattaforme aeree e veicoli per il trasporto eccezionale. “Non è possibile lavorare serenamente e programmare in modo sicuro un intervento che richiede trasferimenti importanti di macchine e attrezzature, nel nostro Paese – ha rimarcato Daniela Dal Col – Una competenza nella gestione dei permessi di transito della rete stradale italiana che fa capo a enti diversi come le Regioni, le Province e i Comuni, blocca di fatto lo sviluppo delle aziende del settore, inibendone l’operatività quotidiana”. Altro punto dolente, la formazione degli operatori del settore, dei gruisti in particolare. “Non è possibile accettare che un gruista abile a manovrare gru di complessità e dimensioni straordinarie si possa formare seguendo un corso di 22 ore. Il governo deve disciplinare finalmente con serietà questo ambito, come avviene in altri paesi europei dove una professionalità così alta è guidata da regole e discipline specifiche e stringenti”.


AL GIS 2019 L’ECCELLENZA MANITOWOC PARLA ITALIANO

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AL GIS 2019 L'ECCELLENZA MANITOWOC PARLA ITALIANO - Sollevare -  - Autogru Fiere

Anche quest’anno Manitowoc sarà presente al GIS – Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali – che si svolgerà presso l’area espositiva di Piacenza Expo dal 3 al 5 ottobre 2019. Lo stand riservato all’azienda è nell’area esterna posizione F8-H5. Questa settima edizione del GIS promette di essere ancora più interessante rispetto agli scorsi anni, e ci si aspetta un maggiore afflusso di visitatori, soprattutto internazionali, e Manitowoc ha riservato alla manifestazione una schiera di prodotti notevole. Oltre al modello RT550E, che negli scorsi anni ha già riscosso un notevole successo nel mercato delle autogru fuoristrada, Manitowoc presenterà, per la prima volta ad una fiera italiana, due delle macchine che hanno debuttato durante lo scorso Bauma a Monaco di Baviera. A partire dalla nuova autogrù fuoristrada GRT655L, prodotta presso lo stabilimento italiano di Niella Tanaro. Portata nominale 60 t, braccio da 43 m che offre 10m di lunghezza in più ed un raggio di lavoro maggiore di 6 m rispetto ai modelli della concorrenza. La notevole lunghezza del braccio della GRT655L consente infatti di ottenere un raggio di lavoro massimo di 36 m, mentre la capacità di sollevamento è paragonabile a modelli concorrenti ben più pesanti ed aventi portata nominale superiore. Queste caratteristiche, unite ad un ingombro ridotto (larghezza inferiore a 3 m e ad un’affidabilità superiore rendono la GRT655L la macchina ideale per tutti i cantieri che richiedano non solo elevata produttivitá ma anche operativitá in spazi ristretti. Vedremo poi la nuova ed imponente autogrù multistrada a 5 assi GMK5250XL-1, dotata di braccio telescopico da 78,5 m e portata massima pari a 250 t, si presenta come una versione perfezionata della GMK5250L, a cui è stato aggiunto una sezione di braccio da 8,5 m per offrire uno sbraccio maggiore ed eseguire le operazioni di sollevamento più varie.

“Da circa tre anni, ossia da quando siamo diventati una società indipendente, abbiamo potenziato il comparto progettazione, con l’intento di sviluppare i prodotti che i nostri clienti volevano acquistare, e la gamma GRT è stata uno dei nostri obiettivi prioritari.” ha dichiarato Barry Pennypacker, presidente e amministratore delegato di Manitowoc. Federico Lovera, responsabile di prodotto per la linea di autogrù fuoristrada RT/GRT per l’area Europa, Medio Oriente, Africa ed Asia-Pacifico, sottolinea: “Nel 2018 Manitowoc ha aggiunto una linea di produzione per i modelli GRT8100 e GRT880 presso lo stabilimento italiano di Niella Tanaro, apportando vantaggi concreti per i clienti in Europa, Africa, Medio Oriente ed Asia, che si traducono in tempi di consegna ridotti e costi di spedizione inferiori, pur mantenendo gli stessi livelli qualitativi e costruttivi delle autogru fuoristrada prodotte a Shady Grove, USA. L’esperienza di Niella Tanaro ha riscosso un successo tale che l’azienda ha deciso quest’anno di localizzare in Italia anche la produzione dei modelli GRT655 e GRT655L”. Giorgio Angelino, Senior vice President Gru mobili e amministratore delegato di Manitowoc italia, aggiunge: “Il gruppo MTW é focalizzato sul cliente e a fornire prodotti e servizi che possano soddisfarne le richieste e costituire un effettivo valore aggiunto che aiuti il cliente stesso nell’esecuzione delle proprie attività. In tale prospettiva il gruppo é concentrato sia sullo sviluppo di nuovi prodotti ma anche, e soprattutto, sul miglioramento continuo per fornire prodotti sempre piú affidabili e competitivi: ed é proprio su questa linea che i collaboratori dello stabilimento di Wilhelmshaven (Germany), dove si producono le gru stradali, e quelli dello stabilimento di Niella Tanaro (CN), dove si producono le fuoristrada, lavorano ogni giorno con competenza e passione”. “GIS 2019 per noi rappresenta l’opportunità di entrare in contatto con un ampio bacino di clienti e probabili clienti Manitowoc, così da rinnovare la nostra strategia di ascolto e confronto diretto con gli utilizzatori – dichiara Enrico Angiolini, direttore commerciale Sud Europa di Manitowoc – Abbiamo investito in una organizzazione fatta di professionisti, con le migliori competenze del settore, e abbiamo lanciato nuovi prodotti in modo da potenziare le nostre gamme di fuoristrada e multistrata. Siamo orgogliosi di avere in Italia uno stabilimento produttivo che investe in tecnologia e risorse per fabbricare autogrù made in Italy con le più alte performance”.

TADANO COMPLETA L’ACQUISIZIONE DI DEMAG. KOICHI TADANO: “SINERGIA NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ”

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TADANO COMPLETA L'ACQUISIZIONE DI DEMAG. KOICHI TADANO: "SINERGIA NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ" - Sollevare -  - Autogru Mercato

Tadano Ltd. ha completato l’acquisizione delle attività di Demag Mobile Cranes. Con questa operazione vengono riuniti definitivamente due dei più importanti nomi nel settore delle gru mobili.
“L’obiettivo a lungo termine del Gruppo Tadano è quello di diventare il leader globale nel settore dei macchinari di sollevamento e l’acquisizione di Demag Mobile Cranes è un passo fondamentale per raggiungere questo obiettivo – ha dichiarato Koichi Tadano, presidente e CEO del gruppo giapponese – Continueremo a lavorare instancabilmente per essere la prima scelta di ciascuno dei nostri clienti e per soddisfare le loro esigenze con tecnologie e macchinari sicuri, di elevata qualità, efficienti e innovativi”.
“Il passaggio di Demag al Gruppo Tadano avverrà senza soluzione di continuità – ha aggiunto l’amministratore delegato di Tadano – e i nostri clienti possono aspettarsi di essere in grado di svolgere le proprie attività come al solito, fin dall’inizio. Mi rivolgo direttamente a loro: la maggior parte di voi continuerà a lavorare con le stesse persone di riferimento che avete avuto finora in Demag per quanto riguarda vendita, assistenza e ricambi. Cambierà soltanto l’ultima parte dei rispettivi indirizzi di posta elettronica da @terex.com a @tadano.com”.
Sull’organizzazione interna, Koichi Tadano ha rimarcato: “Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per unire le nostre forze al fine di servire meglio la vostra attività di sollevamento. Sfrutteremo le sinergie tra Tadano Ltd., Tadano Faun GmbH (TFG) e Demag lungo tutta la catena del valore, compresa la progettazione, l’approvvigionamento, la produzione e l’assistenza alle vendite delle gru, per offrirvi ulteriori vantaggi. La filosofia aziendale di Tadano è Creare, Contribuire e Cooperare. Il Gruppo Tadano esprime i propri valori fondamentali di sicurezza, qualità ed efficienza basate sulla conformità alle norme in tutti i propri prodotti e servizi. Data questa cultura aziendale e il suo approccio di miglioramento continuo nella produzione, la sua affinità con Demag è molto alta, fin dalle fondamenta”.

STEVE FILIPOV LASCIA. NUOVO ASSETTO STRATEGICO PER TEREX CRANES

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STEVE FILIPOV LASCIA. NUOVO ASSETTO STRATEGICO PER TEREX CRANES - Sollevare -  - News

Colpo di scena a poche ore dal completamento dell’acquisizione di Demag da parte di Tadano. Steve Filipov, presidente di Terex Cranes, si è dimesso. Nell’assetto attuale, il core business di Terex Cranes (relativo alle gru fuoristrada e alle gru edili realizzate in Italia) confluisce dunque nella strategia Corporate del gruppo Terex, mentre Franna Cranes è destinata alla divisione Material Processing. Terex Utilities infine si aggiunge alla divisione Genie dedicata alle piattaforme aeree. La prima dichiarazione ufficiale sull’addio di Filipov è affidata a John Garrison, amministratore delegato di Terex: “Siamo grati a Steve per aver guidato questo momento di transizione, assicurando all’intero staff Demag la permanenza nella società e il proseguimento dell’esperienza professionale con la nuova proprietà”. Steve Filipov diventa presidente di Terex Cranes una prima volta nel 2003, rilevando la carica del padre Fil. Poi, nel 2008 assume la gestione dello sviluppo strategico e di mercato della società. Quindi nel 2011 Filipov avoca a sé anche la direzione del business delle gru a torre, assumendo poi, in aggiunta, nel 2013, la presidenza della divisione Material Handling e Port Solutions (prima della vendita definitiva a Konecranes, nel 2016). In seguito, ricopre di nuovo l’incarico di presidente di Terex Cranes, fino al clamoroso annuncio di ieri sera. “Sono grato a Terex per avermi dato l’opportunità di vivere esperienze professionali straordinarie – ha dichiarato Filipov, subito dopo le dimissioni – Ora guardo oltre, alla nuova strada che si apre per me, per i miei colleghi che entreranno a far parte dell’organizzazione Tadano e per i colleghi di Terex, per i quali auspico un futuro luminoso”. Negli effetti, la nuova fase della galassia Terex, con l’assorbimento nel Corporate dei vari comparti Terex Cranes, prospetta un cambiamento sostanziale dell’assetto societario e una rinnovata strategia per l’intera divisione sollevamento del gruppo.

NIELLA TAMARO AL CENTRO DEL MONDO MANITOWOC. AL VIA LA PRODUZIONE DELLA GROVE GRT655/655L

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NIELLA TAMARO AL CENTRO DEL MONDO MANITOWOC. AL VIA LA PRODUZIONE DELLA GROVE GRT655/655L - Sollevare - Federico Lovera GROVE GRT655L MANITOWOC Niella Tanaro - Autogru

Dallo stabilimento italiano di Niella Tanaro escono finalmente le prime autogrù fuoristrada Grove GRT655 e GRT655L  Questa notizia viene annunciata esattamente un anno dopo l’annuncio ufficiale della produzione dei modelli off-road GRT880 and GRT8100 nel polo produttivo piemontese – primi modelli prodotti in una sede alternativa allo stabilimento di Shady Grove, in Pennsylvania. Inoltre, visto il successo della produzione dei modelli GRT8100 e GRT880 a Niella Tanaro, Manitowoc ha deciso di espandere il portafoglio prodotti della propria produzione europea.

A partire dal 2005, lo stabilimento di Niella Tanaro ha costruito e consegnato più di un migliaio di autogrù fuoristrada e tuttoterreno a 2 e 3 assi in tutto il mondo, compresi i modelli RT530E-2, RT540E, RT550E e i più recenti GRT880 e GRT8100. “Questa è una logica decisione basata sul successo che abbiamo raggiunto a partire dallo scorso anno con la produzione dei modelli GRT880 e GRT8100,” ha spiegato Giorgio Angelino, vice presidente senior per le gru mobili in Europa e Africa. “Abbiamo ricevuto una risposta molto positiva dai nostri clienti in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia a rigurado dei modelli che sono stati localizzati a Niella Tanaro. Inoltre abbiamo raccolto commenti entusiastici dagli utilizzatori, per cui siamo fiduciosi che i clienti trarranno un enorme beneficio anche da quest’ultima decisione”.

La GRT655 e la GRT655L hanno capacità nominale di 60 t e l’unica differenza tra i due modelli è nella lunghezza del braccio, a sfilo proporzionale tramite cilindro idraulico e funi, essendo a quattro sezioni e con lunghezza 34,8m sulla GRT655, a cinque sezioni con lunghezza 43 m sulla GRT655L

Federico Lovera, responsabile prodotto per le regioni dell’Europa, Africa, Medio Oriente e Asia, ha dichiarato: “La GRT655 può essere considerata la macchina con braccio standard, ed è ideale per aziende di costruzioni e manutenzione, mentre la GRT655L è l’opzione con braccio lungo, ed è universalmente considerata l’autogru fuoristrada che non può mancare nel parco macchine delle aziende di noleggio. Entrambi i modelli hanno tabelle di portata ai vertici della categoria, il sistema di controllo Manitowoc CCS e la cabina inclinabile. Queste caratteristiche si aggiungono a quelle che i nostri clienti si aspettano e che hanno permesso alle nostre autogru fuoristrada di fornire il miglior ritorno del capitale investito, come gli stabilizzatori a stelo invertito, i freni a disco ad azionamento idraulico, l’impianto idraulico load sensing e la modalità ECO per ridurre il consumo di carburante.”

Grazie ad un falcone telescopico opzionale da 7,9-13,7 m, la GRT655L garantisce la migliore altezza totale di sollevamento della categoria, pari a ben 59,7 m, mentre la GRT655 offre un’altezza massima di sollevamneto pari a 51,8 m. Inoltre, la GRT655 e la GRT655L possono entrambe essere equipaggiate con ruote più strette (da 18-inch), così che la larghezza massima è inferiore a 3 m, rendendo questi due modelli pienamente conformi ai requisiti logistici in Europa.

La GRT655L farà il suo debutto sul mercato Italiano al GIS (Giornate Italiane del Sollevamento), la fiera del settore sollevamento che si svolgerà a Piacenza, Italia, dal 3 al 5 Ottobre, 2019.

MK 88 PLUS, LA PRIMA “TORRE MOBILE” LIEBHERR CONQUISTA LA NUOVA ZELANDA

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MK 88 PLUS, LA PRIMA "TORRE MOBILE" CONQUISTA LA Nuova Zelanda - Sollevare -  - Autogru Gru edili Noleggio

L’operatore neozelandese Hi Lift Cranes ha inserito nella propria flotta un’autogrù Liebherr MK 88 Plus, assicurandole il titolo di prima gru edile mobile Liebherr presente in Nuova Zelanda. La consegna di questo apprezzato e versatile modello Liebherr è avvenuta alla fine del luglio scorso, con un evento organizzato all’Ellerslie Event Center di Auckland. Il direttore generale di Hi Lift Cranes, Barrie Mabbott, ha invitato i propri clienti – insieme ai responsabili Liebherr – a questa presentazione eccezionale, proprio per rivelare le notevoli capacità di carico della gru (fino a otto tonnellate), l’altezza massima raggiungibile fino ai 45 metri e le dimensioni compatte del carro.

“Abbiamo una chiara visione di come la MK possa cambiare il nostro mercato – ha confermato Mabbott – Questa gru è ideale per gestire i numerosi cantieri aperti nel centro di Auckland. Richiede uno spazio minimo per la messa in opera (si possono così eludere le chiusure di strade e passaggi urbani), comporta tutti i vantaggi di una gru a torre con l’aggiunta di una flessibilità straordinaria nell’impiego, è veloce e silenziosa anche in fase di lavoro notturno grazie all’azionamento elettrico”. I primi due operatori Hi Lift Cranes formati per operare con l’MK 88 Plus sono già al culmine dell’entusiasmo, soprattutto per la concezione di utilizzo a singolo operatore e per la cabina elevabile che consente all’utilizzatore di avere sempre il carico in vista durante la movimentazione.

Hi Lift Cranes è stata fondata nel 1982 ed è la più longeva azienda di noleggio gru in Nuova Zelanda. La flotta attuale comprende cinque gru mobili Liebherr e con l’ingresso della new entry MK 88 Plus si incrementano, oggi, anche le prospettive di sviluppo del business della società in ambito cantieristico.

TRE LIEBHERR LTM PER LO SPIRIT OF DISCOVERY

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TRE LIEBHERR LTM AL MONTAGGIO DELLA NAVE GIOIELLO SPIRIT OF DISCOVERY - Sollevare -  - Autogru

Un gioiello da 236 metri di lunghezza totale, in grado di ospitare fino a 999 passeggeri. Si tratta del capolavoro Spirit of Discovery, realizzato dai cantieri tedeschi Meyer-Werft per la compagnia di navigazione britannica Saga Cruises e in fase di completamento dalla fine di giugno nella rada di Emden. Le installazioni fondamentali su questa nave de luxe sono state portate a termine con l’ausilio di tre autogrù Liebherr fornite dallo specialista Ulferts che nello specifico ha messo in campo due LTM 1250-5.1 e una LTM 1100-5.2.
Lo spazio disponibile sulla banchina per l’insediamento delle tre gru mobili a 5 assi era davvero esiguo a causa delle molteplici lavorazioni ancora in atto per la rifinitura della grande nave da crociera. In soccorso, per sopperire a questa difficoltà logistica, l’opportuno funzione VarioBallast implementata sulle due gru LTM 1250-5.1, di notevole utilità per ridurre il raggio occupato dalla zavorra durante le operazioni di sollevamento. Entrambe le gru LTM 1250-5.1 sono state installate con un contrappeso di 88 tonnellate. Una delle due unità era operativa a poppa della nave per un raggio d’azione fino a 44 metri nella movimentazione di carichi da 10 tonnellate. L’altra LTM 1250-5.1, al centro della nave, è stata allestita con una prolunga tralicciata regolabile idraulicamente per consentirgli di completare l’allestimento dei componenti funzionali alla sommità dello scafo, sollevandoli a un’altezza di circa 50 metri per una movimentazione oltre l’asse centrale della nave stessa. In questo caso, sono stati sollevati carichi di 7 tonnellate per un raggio di 40 metri.

UNA LIEBHERR LG 1750 PER “INCORONARE” LA NAVE DA CROCIERA IONA

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UNA LIEBHERR LG 1750 PER "INCORONARE" LA NAVE DA CROCIERA IONA - Sollevare -  - Autogru News

Nel 2018 il cantiere navale tedesco Meyer Werft ha incaricato l’azienda altoatesina Frener & Reifer di progettare, costruire e installare l’enorme cupola in vetro autoportante da 970 metri quadrati a copertura dell’atrio della nave da crociera britannica Iona. L’enorme copertura in vetro autoportante a pianta ellittica, delle dimensioni di 41×29 m, è stata assemblata nel corso degli ultimi mesi direttamente accanto alla nave nel cantiere di Papenburg. Si compone di una struttura reticolare a sezione cava rettangolare e 340 elementi di vetro triangolari di diversi formati e con lunghezze degli spigoli fino a 3 m. Per la progettazione si è dovuto tenere conto di fattori quali le possibili grandinate e i notevoli carichi termici e dinamici che possono verificarsi durante il viaggio di una nave di tali dimensioni. A questo scopo, Frener & Reifer ha condotto una serie di test specifici. La ditta brissinese specializzata in facciate ha dovuto inoltre garantire il rispetto delle norme di costruzione navale marittima e ottenere le necessarie certificazioni dalle autorità di vigilanza.

La cupola, dal peso di 105 tonnellate, è stata sollevata pochi giorni fa sul ponte di coperta della nave, a un’altezza di circa 60 m. La manovra spettacolare ha richiesto l’ausilio di una gigantesca autogrù Liebherr 1750 fornita dallo specialista tedesco Nolte Autokrane di Hannover. Il modello Liebherr LG 1750 è un autentico gigante versatile da 750 ton che unisce i vantaggi dell’elevata mobilità di una gru tutto-terreno alle enormi portate di una gru a traliccio. Completata la fase di montaggio, la struttura in vetro da 105 tonnellate è stata sollevata dalla Liebherr LG 1750 sul 18° ponte della nave con una singola operazione di tiro.

Si tratta del primo tetto a cupola di vetro di queste dimensioni mai costruito per una nave. Cuore architettonico della nave da crociera, questo innovativo skydome si estende a copertura del grande atrio sui ponti 16 e 17, inondandolo di luce naturale. Al di sotto della cupola verranno realizzati ristoranti, bar, una piscina e un palcoscenico. La nave da crociera Iona, della compagnia britannica P&O Cruises, è attualmente in fase di costruzione presso il cantiere navale Meyer Werft, con sede a Papenburg, nel nord della Germania. Sarà alimentata a GNL (gas naturale liquefatto) e salperà per il suo viaggio inaugurale nel 2020.


AUTOVICTOR FA RINASCERE IL PONTE DI ANNONE BRIANZA

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AUTOVICTOR FA RINASCERE IL PONTE DI ANNONE BRIANZA - Sollevare -  - Autogru case history Infrastrutture News

Un altro pezzo di Italia risorge grazie agli uomini e alle macchine di Autovictor. La società piemontese ha progettato e portato a termine la movimentazione ed il sollevamento per il ripristino del ponte di Annone Brianza, lungo la SP49 sormontante la Milano-Lecco SS 36. Il nuovo cavalcavia sarà significativamente intitolato a Claudio Bertini, vittima del crollo avvenuto tre anni fa. La nuova infrastruttura, che ha visto il determinante contributo di Autovictor, è costituita da un’unica campata in acciaio con soletta in calcestruzzo armato, che assicura una luce libera maggiore rispetto al ponte precedente. La struttura sarà dotata di bilance, sensori e telecamere per monitorarlo e verificare il rispetto dei limiti di carico.

Anas ha affidato ad Autovictor le operazioni di trasporto dal punto di costruzione al punto di varo e il relativo sollevamento della nuova travata metallica a sostituzione del ponte crollato. Il nuovo impalcato, che ha un peso di circa 250 t, è stato movimentato utilizzando due carrelli SPMT Scheurle a 4 assi e due carrelli SPMT Scheurle a 6 assi con relative Power Pack Unit. Oltre ai carrelli SPMT, Autovictor ha utilizzato tre autogrù: una Demag AC 300, una Terex Demag AC 500-2 e una Liebherr LTM 1750-9.1. Mentre, a livello di personale, il noleggiatore piemontese ha messo in campo ben 15 persone tra operatori autogrù, operatori carrelli SPMT, autisti e tecnici.
L’intervento è stato studiato, progettato e interamente gestito da Autovictor e dal proprio personale tecnico.
“Ci siamo occupati dello studio di fattibilità e della progettazione del sollevamento”, conferma Alessandro Gino, Chief Operating Officer della società, “optando per l’utilizzo delle macchine telescopiche in quanto sono molto più rapide nelle operazioni di allestimento e disallestimento. Come accade in tutti questi lavori particolarmente delicati abbiamo dovuto affrontare e superare non poche problematiche. Nello specifico, la difficoltà principale che abbiamo incontrato è stata relativa al trasporto. A metà del tragitto è infatti stato necessario sollevare con le autogrù l’impalcato per ruotarlo e permettere il transito dello stesso su una carreggiata stretta, di circa 5 metri. Inoltre, come al solito, abbiamo affrontato un’autentica corsa contro il tempo. Per tutte le operazioni, da inizio montaggio autogrù e carrelli SPMT a fine smontaggio e riapertura della SS 36 (sulla quale si eleva il ponte) abbiamo avuto a disposizione solo 48 ore non stop”.

La struttura, di 44 m di lunghezza, è stata preassemblata a circa 200 m di distanza dal luogo della sua collocazione definitiva, poi spostata e movimentata con i carrelli SPMT. Ruotata trasversalmente è stata sollevata dalle autogrù e fissata alle spalle di sostegno. Per permettere lo svolgimento dei lavori in totale sicurezza la Statale 36, una delle più trafficate arterie dell’area tra Milano e la Valtellina, è stata completamente chiusa al traffico. Gli uomini e le attrezzature di Autovictor non solo hanno dovuto rispettare tempi strettissimi e transitare con il manufatto in strade particolarmente strette, ma si sono trovati a fare i conti con la presenza di numerosi alberi lungo la carreggiata e hanno dovuto lavorare spesso con una pioggia battente. Avversità che però non hanno minimamente rallentato i lavori, anzi la SS 36 è stata riaperta con qualche ora di anticipo rispetto ai tempi previsti.

Al link https://www.youtube.com/watch?v=T4_bEiuZKS0&t=69s  potrete ammirare il video dell’intervento.

LIEBHERR AL GIS 2019, SCENA APERTA PER L’LTM 1230-5.1

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LIEBHERR AL GIS 2019, SCENA APERTA PER L'LTM 1230-5.1 - Sollevare -  - News

Al ruolo da attrici protagoniste ci sono abituate, le gru di Germania per eccellenza. La scelta del GIS 2019 come palcoscenico sull’Europa rivelerà – nello spazio G6 I15 dell’area esterna della fiera di Piacenza – tre campionesse tuttoterreno dell’ultima generazione nata nella culla delle idee di Ehingen. Parliamo dei modelli LTM 1100-4.2, LTM 1230-5.1 e LTM 1300-6.2 in dirittura d’arrivo alle Giornate Italiane del Sollevamento e poi già in partenza per le flotte di altrettanti clienti di Liebherr Italia, la storica filiale di Monfalcone dedicata alle autogrù del costruttore tedesco.
In questo trio d’eccezione, il primo piano è tutto per la rivelazione da 230 tonnellate (su cinque assi) LTM 1230-5.1, presentata per la prima volta nel 2018 alle Kundentage di Ehingen (le tradizionali giornate dedicate ogni tre anni alla presentazione delle novità di prodotto ai clienti Liebherr). Si tratta dell’erede naturale di uno dei modelli Liebherr di maggior successo, quella LTM 1200-5.1 che già aveva sorpreso gli addetti dei lavori con l’eccezionale dotazione di un braccio da 72 m di lunghezza. L’LTM 1230-5.1 ha addirittura innalzato questa quota da record, portandola al limite dei 75 metri – per un’altezza massima raggiungibile, con l’ausilio delle prolunghe tralicciate, fino ai 111 metri complessivi. L’incremento di portata fino alle 230 tonnellate fa di questa autogrù all terrain la macchina ideale per i sollevamenti più importanti e impegnativi che riguardano, ad esempio, l’allestimento delle grandi gru a torre nei cantieri di costruzione oppure le complesse operazioni di manutenzione delle turbine eoliche. Il nuovo modello LTM 1230-5.1, comunque, alla lunghezza maggiore di tre metri e alla capacità del 20% superiore a quella del suo predecessore LTM 1200-5.1, abbina la sicurezza e l’efficienza delle innovative tecnologie Liebherr denominate VarioBase, VarioBallast, ECOmode ed ECOdrive. Il valore notevole (e riconosciuto a livello internazionale) del sistema di stabilizzazione del VarioBase ha portato l’LTM 1230-5.1 ad essere la prima gru tuttoterreno a poter contare su una base di supporto asimmetrica – con l’aggiornamento attuale VarioBase Plus – per una larghezza di 7,4 metri nella parte anteriore e di 8,1 metri in quella posteriore. Proprio in virtù dello stesso sistema VarioBase, l’LTM 1230-5.1 è in grado di realizzare sollevamenti al massimo grado di capacità (calcolate in tempo reale dalla modalità di controllo elettronica Liccon). La zavorra implementata sull’LTM 1230-5.1 è di 72 t ed è regolabile per una quota da 4,8 a 5,7 m con il sistema VarioBallast.
Anche per l’LTM 1230-5.1 vale la concezione Liebherr del motore singolo, con una trasmissione meccanica che presiede anche alla rotazione della gru. Il trasferimento del moto verso il riduttore delle pompe in torretta avviene con l’impiego di una coppia conica, collegata al riduttore nel carro attraverso la ralla di rotazione. L’implementazione della funzione ECOmode alla propulsione, inoltre, riduce in modo sensibile i consumi di carburante e il livello di rumorosità della gru.

CRA, IL REGNO DI MASSIMO BARILLI DOVE RINASCONO LE AUTOGRÙ

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CRA, IL REGNO DI MASSIMO BARILLI DOVE RINASCONO LE AUTOGRÙ - Sollevare -  - Aziende Montaggi Industriali News

Massimo Barilli ha lo sguardo diretto e consapevole di chi ha costruito un grande valore. 40 anni di vita professionale costituiscono un bagaglio inestimabile per un uomo che ha dedicato la propria vita alle gru, con passione, capacità tecnica e volontà di evolvere un’attività che negli anni ha conquistato un primato a livello europeo.
Si chiama CRA la creatura imprenditoriale sviluppata, acquisita e portata da Barilli ai vertici del settore che riguarda la riparazione di autogrù – Gli specialisti potranno incontrarla al GIS 2019, allo stand N21 dell’Area esterna – In questa azienda di Cortemaggiore (Pc), nata nel 1980 per iniziativa di alcuni ex dipendenti dello storico costruttore Corradini, Massimo Barilli fece il suo ingresso nel 1992, portando con sé il tesoro di competenza guadagnato in 12 anni di progettazione e direzione tecnica alle dipendenze di Castelli (altro marchio glorioso nella grande epopea delle autogrù italiane).

La grande scommessa imprenditoriale di Massimo Barilli inizia da qui e si sviluppa per otto anni nel segno della competenza per il ripristino di autogrù multimarca. Poi, nel 2000, si realizza l’ingresso dalla porta principale nel mondo Demag, con l’inaugurazione del primo capannone, a cui poi fa seguito un secondo e anno dopo anno sempre nuovi spazi dedicati all’attività febbrile di riparazione e revamping delle grandi gru arrivate dalla Germania. “Dalle grandi riparazioni e agli interventi speciali, l’autorevolezza tecnica dell’azienda è cresciuta nel segno di Demag – ci racconta Massimo Barilli, seduto nell’ampio ufficio spartano della grande sede operativa di CRA – Dal 2010 abbiamo cominciato anche un’attività di vendita delle gru usate e, in seguito CRA è confluita nella rete delle officine autorizzate Terex, dopo l’acquisizione di Demag da parte del gruppo americano”.

Ora che Demag fa parte della galassia Tadano, la CRA di Massimo Barilli si prepara alle nuove sfide che attendono il futuro di questa immenso quartiere generale dove le gru rinascono a nuova vita. “Ho fatto un grande investimento in questa sede che oggi non ha eguali in tutta Europa – ci spiega Barilli, con quell’orgoglio particolare che deriva solo dal sacrificio e da una grande forza di volontà –  Oggi questa struttura deve lavorare il più possibile a pieno regime e nell’ultimo biennio di attività, al lavoro dedicato alle autogrù ho affiancato due importanti segmenti di mercato. Il primo riguarda un accordo con Effer per l’allestimento e la distribuzione delle gru idrauliche per la fascia alta della gamma (i modelli più grandi, come la 2655); il secondo è riferito al grande specialista dei reachstacker portuali, CVS Ferrari, per il quale forniamo i servizi di assistenza, allestimento e montaggio, con una competenza dedicata in particolare alle strutture dei bracci di sollevamento”.

ILTA AWARDS, GRANDE NOTTE ITALIANA AL GIS 2019

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ILTA AWARDS, GRANDE NOTTE ITALIANA AL GIS 2019 - Sollevare -  - Autogru News 1

Oltre 400 invitati, un’orchestra sinfonica di 60 elementi per accogliere gli ospiti e dedicare un omaggio alla città, e un entusiasmo straordinario e commosso agli ILTA Awards 2019, ultimo appuntamento di gala nell’ambito del GIS 2019, nella splendida cornice del Palazzo Gotico di Piacenza. I premi alle eccellenze italiane dei grandi sollevamenti e del trasporto eccezionale hanno costituito un evento tra i più emozionanti dedicati a un settore industriale che oggi è protagonista assoluto della Storia del nostro Paese. All’indomani della rinascita del Nuovo Ponte sul Polcevera progettato da Renzo Piano, con l’attenzione continua dell’opinione pubblica e dei media nazionali e mondiali su Genova e sui protagonisti della ricostruzione del collegamento vitale e dell’orgoglio di un’intera città, il sollevamento e i trasporti eccezionali del nostro Paese vengono presentati come eroi di un Rinascimento che tutti vorrebbero imminente per l’Italia. Questo aspetto è stato sottolineato dalla visita al GIS 2019 del sindaco di Genova, Marco Bucci, nella giornata di ieri, venerdì 5 ottobre, la seconda vissuta con grande impatto emotivo da una fiera che ha assunto, in questa sua settima edizione, un’importanza esponenziale per la promozione del nostro tessuto economico e tecnologico nazionale.

Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Communications, organizzatore con Piacenza Expo del GIS 2019, ha fatto gli onori di casa per un parterre de roi che ha compreso tutti i più importanti protagonisti del sollevamento e dei trasporti eccezionali del nostro Paese. Gli Italian and Transportation Awards di quest’anno hanno vissuto, nel corso della serata di gala, momenti di grande emozione, proprio nel richiamo delle straordinarie operazioni di cantiere e di trasferimento stradale compiute da imprese al vertice mondiale dell’Heavy Lifting e del trasporto eccezionale. Diversi i momenti dedicati alle fasi di decostruzione e di preparazione logistica alla rinascita del Ponte di Genova, con l’applauso e la commozione degli ospiti evidente a ogni fotogramma presentato dalle immagini straordinarie e dai bellissimi filmati esibiti nel corso dell’evento. Di seguito, la sintesi dei premi conferite durante gli ILTA Awards 2019.

Sollevamento dell’anno nella Categoria Gru su autocarro: Autotrasporti Pasqual Mario; Sollevamento dell’anno nella Categoria Autogrù telescopiche: Fratelli Paradiso; Sollevamento dell’anno nella Categoria Autogrù a braccio tralicciato: Midolini; Sollevamento dell’anno nella Categoria Gru cingolate a braccio tralicciato: Vernazza Autogru; Trasporto eccezionale dell’anno nella Categoria Rimorchio e Semirimorchio (massa complessiva fino a 120 ton): S.A.E. – Società Autotasporti Eccezionali; Trasporto eccezionale dell’anno nella Categoria Rimorchio e Semirimorchio (massa complessiva superiore a 120 ton): Fagioli; Trasporto eccezionale dell’anno nella Categoria SPMT (Veicoli Modulari Semoventi): ex aequo Mammoet Italy, Marraffa; Trasporto e sollevamento dell’anno nella Categoria Tecniche Combinate: Autovictor; Innovazione dell’anno nella Categoria Tecniche di Intervento e Sicurezza degli operatori: Fagioli; Innovazione dell’anno nella Categoria Prodotti e Sistemi: Boat Lift, Eurogru Amici; Premi alla Carriera: Gemma Testore Aschero (Ormig); Domenico Vernazza (Vernazza Autogru); Alberto Galbiati (Mammoet Italy); Marco Ceresa (Goldhofer) e Sandra Forzoni (AITE).

A GAETA LA PRIMA DEMAG DELL’ERA TADANO IN ITALIA. L’AC 300-6 ENTRA NELLA FLOTTA DI OFFSHORE CN

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A GAETA LA PRIMA DEMAG DELL'ERA TADANO IN ITALIA. L'AC 300-6 ENTRA NELLA FLOTTA DI OFFSHORE CN - Sollevare -  - Autogru News

“Ad essere sinceri, stavamo davvero pensando di acquistare una gru a cinque assi in origine” afferma soddisfatto e ancora felicemente stupito Roberto Buonomo, proprietario della società italiana Offshore CN di Gaeta, mentre accoglie nella flotta aziendale la nuova Demag AC 300-6, ritirandola a Zweibrücken in compagnia dell’intera famiglia. La scelta di questa prodigiosa autogrù a sei assi è dovuta alla capacità di osservazione e analisi del gruista Enzo Ferraiuolo, che di notte se la sognava proprio una Demag AC 300-6 e ha deciso di insistere per l’acquisto con lo stesso Buonomo. Accotentato! La “gru dei sogni” è stata consegnata dal team italiano di Demag (con Bruno Angaroni e Francesco Muratori in prima linea, insieme al compagno di squadra tedesco Oliver Noé).
I sogni comunque, prima di realizzarsi (con l’acquisto della Demag AC 300-6) si sono confrontati in modo approfondito con la realtà effettiva. “Realizziamo motoscafi di alta qualità e abbiamo bisogno di un gru capace principalmente per il carico – spiega Roberto Buonomo – Per trovare la macchina ideale per questo compito, ho avviato lunghe disamine con specialisti del sollevamento, realizzando diversi raffronti di prodotto. La scelta è caduta sulla Demag AC 300-6 che si è rivelata proprio la migliore nelle relativa categoria di portata. L’elemento che mi ha davvero convinto all’acquisto della AC 300-6 è il fatto che può gestire molti lavori come un’autentica gru taxi senza la necessità di una squadra addetta all’allestimento sul campo; il sistema di controllo IC-1 Plus consente alla macchina di affrontare tiri che vanno oltre la capacità specifica di qualsiasi altra gru della stessa classe”. Design compatto e maneggevolezza hanno costituito altrettanti dettagli importanti per la scelta – lo spazio disponibile durante il sollevamento di motoscafi è spesso estremamente limitato. Inoltre, il modello Demag AC 300-6  ha convinto Buonomo anche per il rapporto qualità-prezzo della macchina. Una gru che sarà in grado di gestire la maggior parte dei sollevamenti senza la necessità di contrappesi aggiuntivi, con costi di trasporto abbattuti, è un vero toccasana per l’economia aziendale. L’entusiasmo di Roberto Buonomo per la Demag AC 300-6 ha contagiato anche la consorte, che ha voluto conduce per prima la nuova sei assi per un giro inaugurale nella sede di Zweibrücken.

AUTOVICTOR, POTENZA E PENSIERO SULL’ELIPIATTAFORMA

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LA FORZA TECNOLOGICA DI AUTOVICTOR PER SOLLEVARE L'ELIPIATTAFORMA - Sollevare -  - Autogru Infrastrutture News

I lavori di sollevamento non sono una questione di forza. La potenza delle macchine è necessaria, ci mancherebbe altro, ma la vera forza risiede nella capacità progettuale. Autovictor ancora una volta è stata in grado di mettere in campo la propria esperienza e preparazione tecnica per affrontare la movimentazione di una elipiattaforma, posta a quasi 40 m d’altezza e con un peso di circa 570 t.

Le fasi preliminari
Il lavoro ha visto la demolizione dell’elipiattaforma posizionata al di sopra del palazzo direzionale della società Uteco a Sommacampagna, in provincia di Verona. Un’operazione resa necessaria dopo che le verifiche sul palazzo avevano evidenziato una carenza antisismica causata proprio dall’elipiattaforma, che rendeva solidali i quattro vani scala dell’edificio. La proprietà dell’immobile ha quindi optato per la demolizione del manufatto, che del resto non era mai stato utilizzato per l’atterraggio degli elicotteri. L’incarico è stato affidato a Demco Demolizioni Controllate, che si è dovuta occupare della rimozione della piattaforma, della sua posa a terra, della demolizione del manufatto a terra e del suo smaltimento. Demco in un primo tempo aveva ipotizzato un sollevamento della piattaforma “a spicchi”, dividendo il manufatto in otto sezioni al fine di ridurre i pesi e, di conseguenza, le dimensioni della macchina da utilizzare. Stiamo infatti parlando di una costruzione posta tra i 35 e i 40 m di altezza, con un peso complessivo di 570 t.

La soluzione Autovictor
Demco ha affidato ad Autovictor lo studio del cantiere per le opere di sollevamento e di movimentazione della piattaforma. La società di San Pietro Mosezzo si è quindi impegnata in un importante studio del cantiere, che ha comportato quasi un anno di verifiche e di intensa progettazione sfociate in una soluzione differente: la rimozione della piattaforma nella sua interezza. Oltre a risolvere parecchie questioni tecniche – la demolizione in quota è sempre piuttosto difficoltosa e dispendiosa – questa soluzione ha permesso di creare meno problemi agli utilizzatori degli uffici presenti nell’unità immobiliare (ben 400 persone) in quanto il lavoro è stato eseguito in una sola giornata. Per procedere secondo questo progetto, Demco ha provveduto al taglio dei quattro piloni sorreggenti la piattaforma, dopo che gli uomini di Autovictor avevano imbragato il manufatto, messo in tiro secondo il peso ipotizzato. Eseguite queste operazioni sono entrate in gioco le gru, che hanno effettuato la movimentazione e la posa della piattaforma. Autovictor ha utilizzato quattro macchine: due autogrù principali deputate al sollevamento (una Terex-Demag TC2800/1 da 600 t in configurazione SSL con 60 m di braccio principale, 300 t di zavorra sulla tavola e Superlift e una Manitowoc 16000 da 400 t) e due macchine ausiliarie di assistenza alle due tralicciate. Le due autogrù tralicciate hanno lavorato in tandem. Nello specifico la Terex-Demag ha effettuato una manovra di rotazione per far uscire la piattaforma dal volume dell’edificio, mentre la Manitowoc ha operato il sollevamento, ha ruotato la torretta e si è mossa sui cingoli. La gru cingolata si trovava infatti incastrata in uno spazio di circa 12 m e, come una pick and carry, è fuoriuscita da questo budello con il peso posto a 40 m di altezza. Una volta usciti dal volume del palazzo, l’elipiattaforma è stata calata a terra in un primo posizionamento non definitivo. Si è quindi provveduto a spostare la TC2800/1 per poi riprendere la piattaforma e posizionarla al di fuori della recinzione dello stabile. Qui la palla è passata a Demco, che ha provveduto alla demolizione finale. Un’operazione svolta a terra e quindi decisamente più semplice (e meno onerosa) rispetto all’ipotizzato intervento in quota.

LA FORZA TECNOLOGICA DI AUTOVICTOR PER SOLLEVARE L'ELIPIATTAFORMA - Sollevare - - Autogru case history Infrastrutture News

A questo progetto, tra ufficio tecnico e operatori in campo, hanno lavorato ben 25 persone di Autovictor. Lo studio è stato particolarmente lungo soprattutto per il differente approccio suggerito dalla società piemontese, rispetto alla prima idea di demolizione in quota. Questa intuizione di Autovictor, rivelatasi vincente, si è tramutato in un notevole vantaggio per tutti i soggetti coinvolti: Demco ha evitato di affrontare un’onerosa e complessa demolizione in quota, mentre l’utilizzatore del palazzo ha dovuto affrontare una sola giornata di fermo.
L’operazione si è svolta senza intoppi e nei termini previsti. Il primo tiro, inerente la presa dal palazzo e la posa a terra, è durato circa 8 ore. Altre 6 ore sono state necessarie per la ripresa del manufatto e la sua collocazione definitiva.

Il valore nelle difficoltà
Com’è facile intuire, in questo intervento le difficoltà maggiori sono state quelle inerenti la lunga fase di progettazione finalizzata a garantire un sollevamento in totale sicurezza. I tecnici di Autovictor hanno infatti dovuto studiare non solo il sollevamento, ma anche l’imbrago della piattaforma; verificare che la resistenza della stessa fosse idonea e che non vi fossero sollecitazioni al suo interno prendendola su quattro punti ed effettuando il sollevamento. L’imbrago è stato studiato nei minimi particolari a partire dai golfari posti sulla piattaforma, che sono stati realizzati ad hoc da una società specializzata in carpenteria. In sostanza è stato creato un sistema di sollevamento che prima non esisteva. Sono stati praticati alcuni fori sulla piattaforma che hanno permesso di fissare la carpenteria alla quale sono stati collegati i grilli e le funi delle autogrù.

LA FORZA TECNOLOGICA DI AUTOVICTOR PER SOLLEVARE L'ELIPIATTAFORMA - Sollevare - - Autogru case history Infrastrutture News 1

Particolarmente complesso è stato anche il coordinamento con l’autostrada (il cantiere era estremamente vicino alla sede stradale), la proprietà del palazzo e la società che opera nell’edificio. L’Autostrada ha imposto una fascia di rispetto di 30 m, Autovictor ha quindi dovuto condividere con la società autostradale sia i piani di montaggio delle autogrù sia il piano di sollevamento. La società ha dovuto posizionare le macchine e adottare lunghezze di braccio idonee perché in caso di incidente non si andasse a invadere la sede autostradale.

PAUL BROWN SALUTA IL MONDO DELLE GRU DOPO UNA CARRIERA STRAORDINARIA

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PAUL BROWN SALUTA IL MONDO DELLE GRU DOPO UNA CARRIERA STRAORDINARIA - Sollevare -  - Autogru News Persone 1

Il grande veterano delle gru Paul Brown ha salutato il mondo delle gru che tanto ha amato – e che continuerà ad amare – annunciando nei giorni scorsi il ritiro definitivo da una carriera luminosa e ai massimi livelli. In realtà Paul si era già ritirato ufficialmente dalla professione nel febbraio 2014, dopo trentasette anni di onorato servizio nel settore e dopo venticinque anni di fedeltà nella schiera di Tadano, ricoprendo prestigiose funzioni di responsabilità nel settore marketing e vendite del gruppo. Paul Brown comunque fu richiamato in azione nell’agosto 2017 per corroborare con la sua esperienza e il proprio talento indomabile le vendite Tadano in Italia. La missione oggi è compiuta e, definitivamente, dal 31 ottobre scorso, Paul ha salutato quel mondo professionale che gli ha dato infinite soddisfazioni. Paul Brown è nato a Glasgow nel 1948 e dopo essersi laureato alla LSE con una laurea con lode in Economia e Commercio nel 1972 – e aver completato un P.C.E. all’Università di Londra nel 1973 – da allora ha trascorso gran parte della sua vita in Italia, dove è entrato in P&H nel 1977, e poi in Germania, dove ha lavorato per P&H a Dortmund prima di unirsi a Tadano Faun nel 1989. Paul ora, da autentico globetrotter del mondo, è titolare di una doppia nazionalità britannica e tedesca, è sposato e ha due figli e quattro nipoti (tutte ragazze), tutti residenti in Germania. Ora Paul seguirà il volo delle proprie passioni, sempre guardando in alto (è un appassionato ornitologo), continuando le sue avventure di ciclista assiduo e caparbio escursionista. Le gru, le sue gru saranno sempre sullo sfondo della sua vita straordinaria.


XCMG SBARCA IN ITALIA CON HITEX

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XCMG SBARCA IN ITALIA CON HITEX - Sollevare -  - News

Arrivano in Italia le gru e le piattaforme aeree cinesi di XCMG. Lo sbarco nel nostro Paese è merito di Hitex, la storica struttura emiliana (con sede a Piacenza) conosciuta per la distribuzione della gamma Hyundai. L’accordo raggiunto nei giorni scorsi porterà tra gli specialisti italiani del sollevamento le serie XCMG relative al lavoro in quota (PLE) e alle autogrù. Dopo la partecipazione al recente GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento di Piacenza, la conferma dell’accordo è stata annunciata con grande risalto, anche in ragione della notevole autorevolezza commerciale e di prodotto acquisita da XCMG di recente in Europa e nell’area occidentale (con un’espansione diffusa soprattutto in Germania, Olanda, Austria, Polonia, oltre che in Brasile e negli Stati Uniti).

LR 1500, POTENZA SINUOSA LIEBHERR A COLONIA

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LR 1500, POTENZA SINUOSA LIEBHERR A COLONIA - Sollevare -  - News

Chempark Dormagen è un distretto di 360 ettari che si estende dal territorio di Dormagen a quello di Colonia-Worringen, dove sono insediate numerose aziende che lavorano nel comparto della chimica di trasformazione. Nei pressi di questo distretto si trova l’area industriale Ineos Köln GmbH, società del gruppo omonimo che costituisce oggi una delle più grandi realtà petrolchimiche al mondo. Proprio in questo sito è in costruzione una nuova centrale a gas e vapore che servirà a incrementare l’apporto di energia alla produzione dello stabilimento di Colonia. Il progetto di realizzazione e montaggio dell’impianto è affidato all’impresa HKV Schmitz + Partner GmbH, che si è occupata del piano di intervento e della fornitura di gru per il sollevamento degli impianti.
La prima turbina a gas per la centrale elettrica, trasferita dalla banchina portuale di Chempark Dormagen al sito di Colonia, è stata movimentata con l’ausilio di due gru Liebherr LTM 1500-8.1 in allestimento con zavorra massima da 165 tonnellate per consentire il sollevamento della turbina dalla nave e il successivo collocamento su un rimorchio a pianale ribassato fornito dall’azienda di trasporti Viktor Baumann GmbH & Co. KG di Bornheim. L’operazione portata a termine con le due autogrù LTM 1500-8.1 installate sulla banchina ha costituito un’autentica sfida per gli operatori dal momento che gli stabilizzatori dovevano estendersi necessariamente verso lo scavo della nave, impiegando come supporto la sede della rotaia utilizzata da una gru portuale. Per realizzare questo insediamento complesso, era indispensabile realizzare un calcolo estremamente preciso della pressione al suolo e a questo proposito è stata costruita anche una struttura speciale da collocare sopra i binari, a supporto della stabilizzazione.

LR 1500, POTENZA SINUOSA LIEBHERR A COLONIA - Sollevare -  - Autogru Gru cingolate News
Quando la turbina è stata poi trasferita all’impianto Ineos, la sua sagoma ha dovuto affrontare il passaggio sotto diverse strutture di tubazioni. Il rimorchio a pianale ribassato, che poteva ridurre la propria altezza a livelli estremamente ridotti, si è rivelato il veicolo ideale per qusto trasporto eccezionale. Quindi sollevare la turbina e collocarla nell’area predisposta all’interno del sito produttivo non ha costituito che semplice routine per l’altra gru-campione, il modello cingolato a traliccio LR 1500, in attesa del ben più complesso successivo insediamento della turbina all’interno della centrale elettrica. La società HKV ha acquistato la LR 1500 proprio nel marzo del 2019 e si tratta della prima gru cingolata adottata dalla flotta dell’azienda tedesca. I criteri principali che ne hanno guidato l’acquisto possono riassumersi nelle rapide tempistiche di installazione richieste dalla gru e dalle elevate capacità di sollevamento in relazione a un design estremamente compatto. L’amministratore delegato di HKV Michael Schmitz, responsabile del progetto Ineos, non nasconde la propria soddisfazione nell’aver intuito le notevoli opportunità offerte dalla LR 1500. “Durante la pianificazione del progetto della centrale elettrica a gas e vapore, che abbiamo iniziato a concepire oltre un anno fa, abbiamo deciso che la Liebherr LR 1500 sarebbe stata la gru perfetta per il lavoro da svolgere – conferma Schmitz – Abbiamo dovuto traslare dei componenti pesanti su una pista realizzata in legno bongossi e montarli in sito. Per questo avevamo bisogno di una gru cingolata potente e versatile come l’LR 1500 che oltre alla facilità d’uso e alla sicurezza di manovra, potesse rivelarsi un autentico campione di economia nella programmazione dell’intervento complessivo. Questo significa che possiamo fornire a un cliente come Ineos la gru cingolata più moderna in questa tipologia, evidenziandone i vantaggi specifici per un lavoro come questo”.

LR 1500, POTENZA SINUOSA LIEBHERR A COLONIA - Sollevare -  - Autogru Gru cingolate News 1
Rolf Weyers, responsabile di HKV per i sollevamenti con gru, aggiunge il dettaglio tecnico relativo alla “sfida di pianificare le sessioni di sollevamento in totale sicurezza, con un minimo spazio a disposizione e tenendo conto dei cicli di lavorazione all’interno dell’impianto. Il prelievo della turbina ha costituito il primo tiro eccezionale compiuto in modo brillante dalla nostra LR 1500. Anche un’operazione di routine rappresenta sempre una sfida, indipendentemente dall’esperienza che hai accumulato negli anni. La turbina ha un centro di gravità asimmetrico, motivo per cui la pianificazione dell’assetto di sollevamento è sempre un passaggio importante. Il carico è rimasto in perfetto equilibrio durante la movimentazione con l’LR 1500, dopo il prelievo dal rimorchio a pianale ribassato”. L’operatore esperto Burkhard Forke è poi entusiasta per questo fenomeno tralicciato Liebherr. “Rispetto alle altre gru cingolate che ho utilizzato in passato – conferma Forke – la LR 1500 implementata con il sistema di gestione LICCON2 è una macchina più precisa e più sicura. Il lavoro di allestimento in campo è ancora più facile da realizzare in team, grazie a tutti i sistemi di assistenza automatica al montaggio e a soluzioni ergonomiche efficaci. Una gru compatta e potente come la LR 1500 è una scoperta continua di possibilità e il futuro ci riserverà ancora tante imprese sorprendenti”.

TADANO DEMAG, SINERGIA E INTEGRAZIONE PER IL CLIENTE MONDIALE

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TADANO E DEMAG, SINERGIA E INTEGRAZIONE PER IL CLIENTE MONDIALE - Sollevare -  - Autogru Aziende News

L’anno nuovo che domani avvierà i motori dell’industria internazionale rivela già in anteprima gli intenti dei giganti del sollevamento. Tadano, insieme agli auguri per il 2020, dedica un pensiero di impegno assiduo per un futuro di integrazione proficuo. Naturalmente a vantaggio dei propri clienti, che oggi possono contare su una gamma unitaria che comprende i prodotti della neoacquisita Demag. “Proseguiremo a diffondere macchine e servizi, creando con l’integrazione di entrambi i marchi Tadano e Demag un valore aggiunto per il nostro pubblico – conferma con forza Kenichi Sawada, amministratore delegato del gruppo di Tadano Faun – La sinergia tra i due brand ci consente di offrire una gamma coerente e completa, sempre nell’ottica del massimo vantaggio e della più ampia disponibilità di prodotto per i nostri clienti”. La nascita recente dei Cross Company Teams (CCT) risponde perfettamente a questa missione tecnico-commerciale unitaria all’interno di Tadano e questa strategia mirata viene confermata anche dalle parole di Jens Ennen, CEO di Tadano Demag. “Con gli investimenti importanti che riguardano i nostri due stabilimenti in Germania, lo scambio di informazioni e know-how sarà costante – prevede Ennen –  Rafforzeremo le nostre mutue conoscenze nell’ottica di una fornitura di gru più reattiva ed efficiente ai nostri committenti. Lavorando insieme, il nostro obiettivo è quello di diventare i primi nel nostro settore, a livello internazionale”.Per giungere a un livello superiore della collaborazione tra i due staff in Europa, Tadano ha recentemente annunciato l’intenzione di dar vita a una società controllata che faccia da collegamento tra gli impianti di produzione tedeschi. La nuova società opererà in maniera trasversale su più ambiti funzionali, come ingegneria, product management, marketing e vendite e diverse altre funzioni. In ogni mercato nazionale Tadano sta calibrando la propria strategia, con il controllo puntuale dei risultati ottenuti in relazione alla rete commerciale e alle modalità di distribuzione dei due brand Tadano e Demag. Un unico interlocutore, un’unica direzione e una gamma integrata costituiranno la via maestra del futuro..

FORTI DEMOLIZIONI, CON TEREX IL PRIMO CANTIERE DEL NUOVO ANNO

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FORTI DEMOLIZIONI, CON TEREX LA PRIMA DEMOLIZIONE DEL NUOVO ANNO - Sollevare -  - Autogru Aziende News

Binomio di potenza per un intervento straordinario nei primi giorni dell’anno nuovo. Un’autogrù telescopica Terex della Forti Demolizioni di Busto Arsizio (Va) e un escavatore demolition Doosan hanno compiuto un’azione in tandem  per la demolizione controllata del bicchiere dell’acquedotto di Cologno Monzese, alle porte di Milano. L’intervento, programmato da tempo, è stato portato a termine con perizia e grande professionalità durante le giornate di festività post-natalizie.

BARAN, DALLA POLONIA LA FIDUCIA DEMAG CON LE NUOVE AC 220-5 STAGE V

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BARAN, DALLA POLONIA LA FIDUCIA DEMAG CON LE NUOVE AC 220-5 STAGE V - Sollevare -  - News

Ormai da molto tempo le gru all terrain Demag AC 220-5 sono un pilastro della flotta dello specialista polacco nel noleggio di servizio con gru Baran. Altre due unità di questo modello si aggiungono ora, all’alba del nuovo anno, al parco dell’azienda. La novità risiede nel fatto che rappresentano le prime gru Demag AC 220-5 operative in Europa con motori Stage V, implementate con nuovi filtri antiparticolato ad alta efficienza.

Demag ha colto l’opportunità di questo aggiornamento propulsivo per migliorare anche le prestazioni di questa tipologia di autogrù a cinque assi, con il motore Scania che incrementa la propria erogazione di potenza da 368 a 405 kW e una trasmissione aggiornata all’avanguardia del modulo ZF TraXon. “Le caratteristiche di una coppia ottimizzata, in combinazione con un cambio migliorato, comportano minori consumi di carburante e una maggiore elasticità di guida su strada”, conferma Frank Schröder, responsabile di prodotto Demag per il comparto All Terrain Cranes.

“Siamo fedeli a Demag da molto tempo e sappiamo che le gru di Zweibrücken riflettono sempre l’attualità del settore. Quando scegli gru così potenti e affidabili, la fiducia viene da sé – commenta con soddisfazione Robert Baran, titolare dell’azienda cliente – Siamo una delle più grandi società di gru in Polonia e, di conseguenza, siamo specializzati in progetti di costruzione che si concentrano soprattutto sul montaggio di centrali elettriche, di turbine eoliche e su altri progetti infrastrutturali che comprendono la costruzione di ponti. Quindi una gru multistrada con un braccio principale così lungo e un design compatto – caratteristiche precipue delle gru Demag AC 220-5 – per noi è semplicemente imbattibile. A questo aggiungiamo un servizio commerciale e di assistenza reattivo e veloce e per noi il cerchio virtuoso della qualità è davvero chiuso con la massima soddisfazione!”.

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